La discarica in località Terrate Terratelle sui confini fra Roccabernarda e Cutro nel Marchesato Crotonese? Non si deve fare. E’ questo il pensiero del Tribunale amministrativo regionale che con una propria sentenza ha bocciato il decreto con cui, nel 2008, il dirigente del dipartimento “Politiche dell’Ambiente” della regione Calabria aveva autorizzato la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali sui confini dei due comuni del Crotonese. Si chiude così una lunga querelle che ha interessato l’Entroterra crotonese, le lotte di numerose associazioni ambientali e gli interessi della Enerambiente: la società che avrebbe voluto costruire la stessa discarica. E’ la soddisfazione in sentimento prevalente a Cutro dove nel corso degli ultimi anni una vera e propria rivolta era stata avviata dagli ambientalisti di Cutro ma anche da parte del sindaco di Cutro da sempre contrario alla realizzazione della stessa discarica che, se fosse stata autorizzata, sarebbe sorta in una zona di protezione speciale. Era il 12 febbraio del 2008 quando la Enerambiente aveva chiesto l’autorizzazione per la realizzazione della discarica, ma dal primo momento erano molte le cose poco chiare relativamente alla stessa. Prima di tutto la realizzazione in una Zps, ma non solo questo. In una zona vocata da secoli all’agricoltura, come attestano i numerosi oliveti esistenti, la stessa discarica avrebbe potuto provocare non pochi danni alla popolazione come è attestato, fra le altre cose, dal parere negativo dell’Azienda sanitaria provinciale che attraverso la dirigente Rosa Bilotta aveva espresso il proprio, vincolante, parere negativo facendo proprie le preoccupazioni dell’ambientalista Carletto Squillace assessore comunale di Cutro che da anni subisce vari attentati dinamitardi probabilmente proprio per il proprio impegno a favore dell’ambiente nel territorio di Cutro dove è assessore comunale e nelle cittadine limitrofe. Con la sentenza del Tar Calabria si chiude, quindi, speriamo definitivamente una lunga e complessa vertenza affaristica e politica che avrebbe potuto essere chiusa già da diverso tempo. Da quando, cioè, il Nucleo Via esprimendo il proprio parere negativo aveva espresso le proprie perplessità evidenziando come “non emerge in maniera chiara l’effettiva compatibilità ambientale della discarica avuto riguardo alla zona individuata come Zps, così come alcunché è detto in merito alle effettive misure previste per assicurare la salvaguardia dei valori naturalistici tutelati, né emerge una valutazione degli effetti diretti ed indiretti che la realizzazione del progetto provocherebbe sulle componenti ambientali coinvolte”. Francesco Rizza